12 dicembre 2009

Altri tre giorni in Germania; questo è il primo.



Il ponte dell’Immacolata si presentava sotto i peggiori auspici meteo. Pioggia su tutt’Europa e neve sui duemila metri.
Si era deciso di lasciar perdere i mercatini di Natale e di trascorrere tre giorni al caldo con qualche bel libro.
Ma il diavolo fa la pentole e non i coperchi sicchè Antonio Laura e il piccolo Marco ci hanno trascinato ad uscire dalla tana alla ricerca dei fatidici mercatini.
La decisione, presa poche ore prima dell’inizio del ponte di fine settimana, ci precludeva ogni meta italiana, e in fondo anche il buon senso.
Dopo febbrile consultazione del web abbiamo deciso per Konstanz, in italiano Costanza, sull’omonimo lago che invece Tedeschi, Svizzeri e Austriaci chiamano Bodensee.

Detto e fatto, il TomTom ci suggeriva il passo dello Spluga, chiuso da metri di neve, abbiamo valicato lo spartiacque al passo del Julier e per le 13 di domenica 6 dicembre ci siamo trovati al mercatino che guarda il porto di Costanza, sotto una pioggerellina di stile irlandese.
I mercatini purtroppo seguono le mode anche in Germania e, a parte qualche spunto originale, si nuota nella paccottiglia e nel vin brulè, che qui chiamano gluwein.
Fortunatamente dopo un sonnellino nell’albergo faticosamente guadagnato navigando nel web ci rifugiamo nella Brauhaus Joh. Albrecht.

Il menu non ci sembra entusiasmante, ma non abbiamo camminato molto e non abbiamo pedalato come ci capita d’estate quindi non siamo particolarmente affamati. In compenso l’offerta di birre si dipana su una chiara, che qui si chiama Messing, una doppio malto scura, la Kupfer, e infine una weissen, chiamata solo Weizenbier.
Personalmente decido di annegare la tensione delle ultime settimane di lavoro in due dignitose Kupfer che si accompagnano a un saporito stinco di porco prima di rifugiarmi sotto il piumone ristoratore e anallergico.

1 commento:

Costanza ha detto...

Almeno hai bevuto della buona birra e sei stato lontano dal lavoro, no? peccato per il tempo...kiss