18 maggio 2012

Instamatic & Instagram


Saluti da Malpensa col cellulare
Il fenomeno Instagram è un fatto compiuto.
Le fotografie fatte con il cellulare, con l'Iphone, con l'Ipad non sono quasi mai notoriamente dei capolavori.
La scarsa possibilità di intervenire sui parametri di ripresa ne fa un prodotto buono al massimo per foto ricordo.
Eppure questa scarsa possibilità di interagire con la fotocamera e la scarsa propensione alla post-produzione sono il segreto del successo di Instagram.
Una volta scattata la foto si possono applicare alcuni filtri oppure lo scatto può essere reso in bianco e nero.
Poi si pubblica con ricchezza di geo-tag, di didascalie e di condivisioni pressochè impensabili.
Naturalmente c'è molta foto-spazzatura.
Ma ci sono delle risorse insperate, quasi come su Twitter.
C'è la possibilità di portare la concettualizzazione fotografica quasi allo stato puro.
L'immagine Instagram ha la possibilità di cogliere l'attimo fuggente e di congelarlo in un concetto visivo.
Non c'è la possibilità dell'hdr, la nitidezza è approssimativa e non è legata più di tanto al portafoglio del proprietario.
Con un cellulare in mano siamo tutti uguali, almeno per ora, mentre il possessore della reflex professionale può sempre guardare con sufficienza il proprietario di una prosumer, di una bridge o di una fotocamera digitale da pochi dollari.
La fotografia diventa così essenziale, quasi uguale per tutti, con scarse possibilità di stampa e di ingrandimento, come avrebbe voluto essere il formato Instamatic nato nel 1963.
Ma quello fu un fiasco, destinato ad allontanare la gente dall'hobby della fotografia. Poche volte ho visto immagini penose come quelle scattate dalle misere Kodak Instamatic.
Invece Instagram è il fenomeno del momento, che in pochi mesi ha raggiunto 25 milioni di utenti e che sta facendo tendenza come Facebook a suo tempo.
Ho usato un linguaggio troppo tecnico? Possiamo riparlarne.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella lezione, grazie

ecografista ha detto...

Grazie a te, "Anonimo", fammi sapere se ti interessa altro, del mio piccolo bagaglio fotografico...