20 novembre 2011

Il Cancelletto di Camin, a Padova


Camin è un sobborgo di Padova, nell'hinterland si direbbe a Milano, ma qui siamo nel Nord-Est, che da poco ha dismesso gli abiti di nostrano, fugace e miracoloso Eldorado per tornare a condividere la congiuntura negativa a cui ci ha condotto un governo dissennato, di ignoranti e corrotti.
Ma scorrendo freneticamente la gialla guida di Slow Food mentre il paesaggio fuggiva nella nebbia a lato dell'autostrada Serenissima abbiamo scoperto che a Camin c'e il ristorante “Il Cancelletto”.
Mi toccava dare il benvenuto agli amici che erano saliti da Catania per il Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia Pediatrica e la scelta è caduta su questo locale.
L'arredamento è sostanzialmente anonimo, ma la cucina a vista è rassicurante anche per chi arriva la prima volta.
Ottimi i primi, quasi tutti di tradizione, come i bigoli con ragù d'anatra e carciofi o quelli, altrettanto classici all'acciuga, ma rivisitati con l'aggiunta di olive taggiasche.
Onesti i secondi, altrettanto classici, anche se il baccalà con la polenta non è delicato come nel Vicentino.
Buona la scelta dei dolci.
La cantina si fa rispettare con una scelta non molto ampia ma molto meditata di vini, soprattutto veneti e friulani, ovviamente.
Il conto è onesto.
Quello che manca e che viene distribuito con molta parsimonia è il sorriso di chi serve. Suvvia le feste dei morti sono passate da un pezzo!

Voti: Cucina 7, Cantina 9, Servizio 5. Non è molto se si vuole rimanere sulla Guida Slow Food.

1 commento:

dese ha detto...

Pensare che un sorriso non costa nulla ma rende più bella anche la persona che lo regala!!!