20 marzo 2020

La guerra di Piero



I reparti Covid assomigliano sempre più a gironi infernali.
Ma non è per la gravità della malattia; molti stanno relativamente bene, i sintomi sono sfumati.
E’ una cosa graduale, poco apparente all’inizio, poi la malattia accelera e l'ossessione diventa la solitudine.
Avere una malattia potenzialmente mortale e non poter avere vicino almeno un famigliare, un figlio, un volto o una voca amica è un’angoscia che può capire solo chi ci è passato.
Sapere di affrontare una sedazione dalla quale ci sono possibilità di non ritornare provoca la disperazione che può provare solo chi cade in acqua senza saper nuotare.
I sanitari cercano di sopperire come possono offrendo un cellulare, una videochiamata, ma il tempo si dilata per chi è degente e scorre vorticosamente per medici che hanno in carico una trentina di malati contemporaneamente.


Cadesti in terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato ritorno
[Fabrizio de Andrè]

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